UNBOWED

Titolo Coreano:

부러진 화살

Pronuncia Originale:

Bureojin Hwasal

Titolo Italiano:

Indomito

Regista:

Anno:

2011

Durata:

100'

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

DCP

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

Distribuzione Internazionale:

,

Produttore:

Sceneggiatori:

,

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Rassegna/Retrospettiva:

Sinossi:

Essendosi rifiutato di insabbiare un errore dell'università nel test d'ingresso nazionale, il professore Kim Kyoung-ho viene ingiustamente licenziato. Perde la causa per il suo reinserimento e il ricorso in appello viene respinto senza motivo. Minaccia così il giudice con una balestra pretendendo un processo equo. Per quanto Kim affermi di non averlo colpito, lo scontro tra i due si conclude con il giudice ferito. Il processo si evolve a fatica: in tribunale lo scontro è impari, ma quando il professore incontra un avvocato dai metodi poco ortodossi come Park Joon, il processo comincia ad animarsi…

Recensione Film:

Film classificabile all’interno di un genere poco frequentato dal cinema coreano - il legal thriller – “Unbowed” è una parabola sul libero arbitrio e sullo sforzo umano di giungere a una verità, nonché una riflessione sul carattere arbitrario della giustizia, sui codici che ne sorreggono le leggi, e una denuncia sulla natura perversa del potere. Il film si struttura seguendo gli stilemi del genere, presentando una serie di situazioni e di personaggi fortemente tipizzati (l’avvocato ubriacone, la reporter che lo fiancheggia, la famiglia dell’accusato, la realtà carceraria), che seguono un registro narrativo capace tuttavia di tenere insieme, in maniera originale, cronaca, giallo giudiziario e dramma personale. Ahn Sung-ki appare perfetto nei panni del professore, regalando una delle interpretazioni più intense della sua carriera. Massima intesa con l’attore Park Won-sang che, nel ruolo dell’avvocato, riesce ad evitare che il suo personaggio risulti appesantito da troppi clichés.