SUNNY

Titolo Coreano:

님은 먼곳에

Pronuncia Originale:

Nimeun Meon Gose

Titolo Italiano:

Sunny

Regista:

Anno:

2008

Durata:

126 minuti

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

,

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Montaggio:

Direttore Artistico:

Direttore delle Luci:

Edizione Festival:

Sinossi:

Anni ‘70. Soon-yi è la sposa di Sang-gil, soldato dell’esercito coreano. La loro unione, già fredda, è ostacolata dalla presenza di un’amante di Sang-gil, tanto che l’uomo non dimostra interesse per la moglie, la quale spesso lo raggiunge al campo di addestramento per concepire un figlio. Per un’intemperanza Sang-gil viene inviato in Vietnam, e Soon-yi è costretta dalla suocera ad andare a recuperarlo. Per riuscire a partire deve però unirsi come cantante ad una scalcinata band per il supporto delle truppe, e diventare “Sunny”…

Recensione Film:

Lee Joon-ik torna al Florence Korea Film Fest dopo il successi di The King and the Clown e Radio Star, opening films delle edizioni 2007 e 2008. Sunny è la storia di un sentimento che nasce, di una conversione del cuore, di una metamorfosi in cui l’ambientazione storica così drammatica, ed il contesto scanzonato che questa improbabile band dipinge, appaiono più che altro come propulsore, condizione d’urgenza che impone la trasformazione. Non a caso in questo rinnovamento Soon-yi diventa Sunny, quindi per definizione raggiante, splendente, lontana dall’opacità del suo alter-ego. Se infatti Soon-yi appare sin da subito come anestetizzata e passiva nei confronti degli eventi che la travolgono, nel momento in cui accetta di essere Sunny, è mossa da una determinazione e da una energia insospettabili. Un risveglio emotivo che si accompagna ad una crescita personale, alla fortificazione di un io prima fragile e sottomesso. A dispetto dei tanti uomini che popolano questa storia è l’elemento femminile a trainare, a smuovere da uno stallo dannoso, e la forza motrice di questo percorso è un sentimento che neanche la stessa Soon-yi crede di provare.