SISILY 2KM / TO CATCH A VIRGIN GHOST

Titolo Coreano:

시실리2km

Pronuncia Originale:

Sisil-li 2km –

Titolo Italiano:

Come Acchiappare una Vergine fantasma

Regista:

Anno:

2004

Durata:

103 minuti

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

,

Produzione:

,

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

,

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Montaggio:

Direttore Artistico:

Direttore delle Luci:

Costumista:

Effetti Speciali:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Sinossi:

Seok-tae scappa con un pugno di diamanti, bottino trafugato alla sua gang e, dopo essere finito fuori strada con la sua jeep, cerca rifugio nel “tranquillo” villaggio di Sisily, presso un gruppetto di contadini incontrati per strada. Si ritrova in poco tempo tra due fuochi: da una parte l’improvvisata banda di contadini/sciacalli, dall’altra il gangster Yang-e ed i suoi scagnozzi, tutti pronti a fargli la pelle per recuperare la refurtiva. Dalla sua Yang-e ha anche l’aiuto straordinario di una vergine fantasma, che, dopo averlo spaventato e cacciato dalla casa che infesta, ne diventa amica e complice.

Recensione Film:

Come nel suo secondo film Chaw, dove commedia e thriller si mischiano piacevolmente in modo assolutamente originale, anche in Sisily 2km Sin Jeong-won cerca di fondere due generi completamente diversi: la gangster comedy e l’horror movie. Questa volta però l’operazione non riesce del tutto e il film risulta diviso in modo troppo netto in due parti distinte: la prima ci regala momenti di genuina comicità, con un’atmosfera da black comedy che ricorda per qualità capolavori quali The Quiet Family di Kim Ji-woon, la seconda invece oscilla fra il melodramma e l’horror lasciando spesso interdetto lo spettatore con una trama che si fa via via meno consequenziale. Nell’insieme però Sisily 2km è un buon film d’esordio, con un’ottima vena comica e alcune gag davvero memorabili; la presenza poi di un grande mattatore come Im Cheng-jeong aiuta sicuramente a distinguere questo onesto lungometraggio dall’indistinta massa dei film commerciali coreani.