KING OF PIGS, THE

Titolo Coreano:

돼지의 왕

Pronuncia Originale:

Dwaejiui Wang

Titolo Italiano:

Il re dei maiali

Regista:

Anno:

2012

Durata:

97’

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Produzione:

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

Musiche:

Edizione Festival:

Sinossi:

In un raptus di follia Kyung-min, che ha appena fatto fallire il suo business, uccide sua moglie. Come nulla fosse subito dopo il fatto, senza un apparente motivo, decide di contattare ed invitare fuori per cena un suo ex amico e compagno di scuola della scuola media, Jong-suk, che non vede da 15 anni. I due passano la serata a rievocare i tempi della scuola, quando erano facile preda delle angherie di un gruppo di bulli, e quando loro unico amico e difensore era un ragazzino disagiato, Kim Chul, dalla vita segnata e dal destino tragico.

Recensione Film:

Come spesso accade nel cinema contemporaneo sempre più si sceglie di raccontare la brutalità della guerra, del mondo, o la ferocia più estrema dell'uomo in generale, edulcorandole attraverso il disegno animato ed il suo tratto definito e privo di sovrastrutture. Ne sono esempi il celebrato premio Oscar Persepolis, o il successivo meno riuscito esperimento Valzer con Bashir. The King of Pigs segue questa linea, e ciò che ne deriva è un racconto asciutto, diretto, ma non per questo meno agghiacciante della società coreana attraverso le folli dinamiche del bullismo scolastico. Qui la violenza è estetizzata, per quanto cruda, ma il dolore è nitido ed intenso ed il disegno animato sottrae, come dicevamo, solo ciò che non è necessario e che distoglie, focalizzando e rendendo analitico il difficile processo di rilettura di un passato duro e scomodo. I nostri due vivono infatti due esistenze cristallizzate, ferme a quell'adolescenza che li ha traumatizzati e formati nel male, più che nel bene. Ritrovarsi è un far emergere inesorabile ed incessante, un venire a patti con i propri fallimenti di oggi attraverso quelli di ieri, un'estrema resa dei conti con se stessi che ha bisogno, per essere sopportabile, di avvalersi della licenza poetica del disegno e della sua vicinanza al sogno.