HOST, THE

Titolo Coreano:

괴물

Pronuncia Originale:

Gwoemul

Titolo Italiano:

The Host

Regista:

Anno:

2006

Durata:

119 min

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Produzione:

Distribuzione Internazionale:

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Produttore:

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Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Direttore Artistico:

Direttore delle Luci:

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Costumista:

Effetti Speciali:

Edizione Festival:

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Sezione Festival:

Rassegna/Retrospettiva:

Sinossi:

In un laboratorio della Corea del Sud, un patologo americano ordina al suo assistente coreano di gettare, nello scarico del lavandino, il contenuto di oltre 200 bottiglie di formaldeide, ritenendole ormai scadute e inutilizzabili. Seppur con una certa riluttanza, l'assistente esegue gli ordini e centinaia di litri di formaldeide finiscono nel Fiume Han. Anni dopo, alcuni passanti, incuriositi, notano all'interno del fiume una strana creatura anfibia. Subito dopo l'avvistamento, si scatena il caos: la creatura, di considerevoli dimensioni, esce dalle acque e aggredisce i passanti, per poi dileguarsi nelle acque del fiume, lasciandosi dietro decine di vittime. La notizia fa rapidamente il giro della Corea e viene immediatamente dichiarato lo stato di allerta, con l'esercito che si stabilisce in città per monitorare la situazione. Analizzando le vittime e i feriti, si giunge alla conclusione che il mostro sia portatore di un virus altamente contagioso e pericoloso; tutti i sopravvissuti alla strage vengono perciò prelevati e isolati dal resto della popolazione, in attesa di ulteriori analisi e per evitare il contagio...

Recensione Film:

Il New York Magazine l’ha definito “il miglior film di mostri di sempre”, scrive Sentieri selvaggi. E certo “The Host” è un film notevole, che miscela con sapienza horror e ironia, dramma e risate, belle scelte di regia e ottimi effetti speciali. Non è il “solito” film con mostro gigante e assassino. E’ molto di più. Si corre dall’eco/vendetta al manifesto no global, dall’action movie all’horror al mélo…
Lo spunto narrativo non è dei più originali: un imprudente scienziato fa riversare nelle acque del fiume Han, a Seoul, una sostanza altamente inquinante, a causa della quale prende forma una mostruosa creatura marina, che uscendo dalle acque terrorizza e uccide gli abitanti della riva del fiume, e rapisce una bambina. Il padre, il nonno e gli zii della bimba iniziano da qui una personalissima battaglia volta a salvare la piccola dalle fauci della creatura, sfidano un presunto virus letale che pare si sia diffuso attorno al fiume, e combattono perfino i divieti imposti dell’esercito americano.

Ci sono voluti ben dieci milioni di dollari per ottenere gli effetti speciali di The Host, ma ne è valsa la pena: il film alla sua uscita sbanca il botteghino e impone Bong Joon-ho come uno dei cineasti più interessanti della sua generazione, osannato dal pubblico e dalla critica. Come aveva fatto con il precedente Memories of Murder, anche per questo film Bong sceglie un'architettura di genere (stavolta quella del film di fantascienza dalle venature horror) per stravolgerla e raccontare piuttosto la storia eroica di una famiglia qualunque, costretta a combattere strenuamente non solo con il mostro vero e proprio, ma anche con quello più subdolo e strisciante rappresentato dagli apparati amministrativi, sanitari e militari di un Paese fuori controllo. E' per questo che The Host è soprattutto un film politico che, partendo da un racconto fantastico, mostra con straordinaria lucidità la realtà coreana, senza accettare nessun tipo di compromesso, se non quello, assai poco retorico, dell'amore tra padri, figli e fratelli.

Da “King Kong” a “Godzilla”, da “Alien” a “Jurassic Park”, i riferimenti cinefili si sprecano. Ma “The Host” regala anche una decisa ironia di fondo, diverte e si diverte, mentre racconta una storia anche commovente di amore familiare. A impreziosire il tutto, effetti speciali di altissima qualità danno vita a una creatura tra le più realistiche che mai si siano viste in questo genere di film: una specie di pesce gatto gigante con le zampe. E grazie a ottime scelte di regia, le scene di azione si dipanano in un tono elegiaco attraverso ralenti, effetti sonori sincopati e tempi sospesi e dilatati. “The Host” ha vinto numerosi premi a livello internazionale: tra gli altri, tre riconoscimenti agli Asian Film Awards, il premio per la miglior regia al Fantasporto, e due premi al festival di Sitges. E’ stato visto in tutta l’Asia, e ha stracciato tutti i record di incassi in Corea. Miglior film ai Blue Dragon Awards del 2006, Bong Joon-ho miglior regista al Fantasporto del 2007, e ai Grand Bell Awards del 2007.