HANDMAIDEN, THE

Titolo Coreano:

아가씨

Pronuncia Originale:

Agassi

Titolo Italiano:

L'Ancella

Regista:

Anno:

2016

Durata:

144 min

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Produzione:

Distribuzione Internazionale:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Rassegna/Retrospettiva:

Sinossi:

Durante la colonizzazione nipponica in Corea (1930), la giovane ragazza Sokee è assunta come cameriera nella ricca casa dell’ereditiera Hideko. Quest’ultima vive pressoché isolata dal mondo in un enorme palazzo sotto il controllo del satiriasico, tirannico e ricco zio. Il vero intento di Sokee è avvalersi dell’aiuto di un truffatore, un finto conte giapponese, per impadronirsi così della dote di Hideko… ma un turbinio di passioni e impulsi primordiali scompagineranno le carte.

Recensione Film:

“The Handmaiden” è l’ultimo film di Park ed è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2016. In quest’ultima opera, non è solo la vendetta uno dei temi portanti (come già nella sua celebre trilogia), ma anche l’eros, esibito (molte le sequenze in cui i corpi nudi si avvinghiano in sinuose pose quasi coreografiche), consumato o immaginato (attraverso il racconto orale), come fonte di un desiderio totalizzante, fatto di sfrenate passioni, pulsioni primordiali, ma anche strumento di morte. Il racconto è volutamente ambiguo, oscuro, così come lo sono i personaggi che lo animano. In un continuo capovolgimento dei punti di vista, dove nulla alla fine è per ciò che appare, lo spettatore viene volutamente lasciato in uno stato di febbrile incertezza. La rappresentazione di un mondo dove regnano il calcolo, la menzogna e il cinismo, hanno un corrispettivo proprio nelle immagini, proposte per essere viste e rilette sempre attraverso altri significati. Se nei film precedenti i suoi personaggi si risvegliavano dall’ipnosi come dei mostri (veda Oldboy), qui è lo stile a farsi ipnosi stessa, facendo resuscitare le ombre direttamente dalla superficie sensibile della pellicola, del suo stesso cinema.