BEDEVILLED

Titolo Coreano:

김복남 살인사건의 전말

Pronuncia Originale:

Kim Bok-nam salinsageonui jeonmal

Titolo Italiano:

Il Tormento del Male

Regista:

Anno:

2010

Durata:

105 min

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

,

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Sinossi:

Hae-won è una giovane e bella donna, single, che lavora per una compagnia finanziaria a Seoul. La sua vita scorre zeppa di impegni, fino al giorno in cui è testimone di un tentato omicidio. Lei è costretta a un periodo di vacanza e decide di andare in una piccolo isola dove, anni prima, era stata a trovare I suoi nonni. Lì aveva conosciuto una ragazza, che per molto tempo le ha scritto di andarla a trovare. Quando arriva sull’isola, è scioccata nel vedere tutti trattano la sua amica come una schiava: per gli uomini è un giocattolo erotico, per le donne una serva. Ha messo al mondo una figlia dopo uno stupro collettivo, e questa sembra diventata – per lei – una colpa. La ragazza ha provato più volte a scappare senza riuscirvi, e ora chiede alla sua amica di aiutarla. Ma Hae-won rifiuta di lasciarsi coinvolgere. Presto la situazione precipita. Il film è stato presentato alla Semaine de la critique di Cannes, ed è stato un grosso successo commerciale in Corea.

Recensione Film:

Opera prima del trentaseienne Jang Cheol-soo, già assistente di Kim Ki-duk sul set di “Primavera, estate, autunno, inverno e… ancora primavera”, il film costruisce la tragedia e l’horror in spazi di neorealismo rurale. Cinema della fisicità estrema – come spesso, nel cinema coreano. Racconta la discesa all’inferno di una donna, impiegata di banca implacabile, fredda, che nell’incipit nega un prestito a una donna povera e implorante. Quando si reca nell’isola dove ha trascorso una parte dell’infanzia, trova un mondo denso di orrore. La follia si insinua lenta e implacabile nelle immagini: dalle strade della capitale agli scorci desertici e rocciosi dell’isola senza turisti. Soprusi nascosti nel silenzio, vissuti come pratiche quotidiane, stupri e pedofilia compresi. Un’isola-prigione, che rende estremo ogni rapporto umano. Un cinema crudo, che non si perde in raffinatezze visuali, ma che rende incandescente il tema della vendetta. Litri di sangue, un flauto usato come arma letale, accenni lesbo, una fellatio simulata sulla lama di un coltello. E, in filigrana, un omaggio all’ “Isola” di Kim Ki-duk. Due ottime interpreti: Seo Yeong-hie ha vinto l’International Fantasy film Award come miglior attrice. Jang Cheol-soo ha vinto il Grand Bell Award come miglior regista esordiente, e numerosi altri premi.