

SPRINGTIME
Titolo Coreano:
꽃피는 봄이 오면 Pronuncia Originale:
Ggotpineun bomi omyeon Titolo Italiano:
Tempo di Primavera Regista:
RYU JANG-HA Anno:
2004Durata:
128 minNazione:
Corea del Sud, Francia, Giappone, USA, Regno UnitoFormato:
35mm, HD, DCP, Beta, 16mm, 2D, MOVTipologia:
Lungometraggio Colore:
Colore, Bianco e NeroLingua:
Inglese, Italiano, Coreano, Giapponese, Cinese, Mandarino, FrancesceSottotitoli:
Italiano, Inglese, Tedesco, FrancesceGenere:
Drammatico Produzione:
SIZ Entertainment Co. Ltd Distribuzione Internazionale:
Chungeorahm Film Corp Interpreti:
Choi Min-sik, Jang Shin-young, Kim Ho-jeong, Kim Kang-wo, Lee Min-a Musiche:
Jo Seong-woo Direttore alla Fotografia:
Lee Mo-gae Edizione Festival:
2014 Sezione Festival:
Choi Min-Sik Retrospettiva
Sinossi
Al trombettista Hyun-woo sembra che la fortuna abbia definitivamente voltato le spalle : il suo sogno di suonare in un’orchestra sembra svanire per sempre, la sua fidanzata tronca con lui e per di più è al verde. Come fare a venir fuori da una situazione del genere? A permettergli di riscattarsi sarà il suo nuovo impiego come insegnante di musica in una scuola media di un piccolo villaggio. Con i suoi alunni, Hyun-woo si rimette in gioco e nonostante mezzi precari e conoscenze mediocri, intraprende una sfida che dona nuovo senso alla sua vita…
Recensione Film
Film d’esordio per Ryu Jang-ha, “Springtime” mette in scena Choi Min-sik nel ruolo di un perdente totale che, a quarant’anni suonati, non sembra ancora capace di prendere in mano la propria vita. Musicista, non fa altro che sopravvivere, inanellando piccoli lavoretti senza avvenire. Divorziato, si rende conto di amare ancora la sua ex moglie nel momento in cui lei è sul punto di risposarsi. Sua madre non perde occasione per criticarlo. Decide di ricominciare, accettando un impiego da insegnante di musica in una scuola di provincia, con dei ragazzini che vengono da famiglie povere… Lo schema del film è classico: lasciare la città per la piccola provincia sperduta. E lì sentirsi poco a poco investiti da una missione, ciò che lo aiuterà a risalire la china. La narrazione del regista evita il sensazionalismo, procede per piccoli tocchi, magnificamente servita da Choi Min-sik. Si avanza, poco a poco, al ritmo dei suoi stati d’animo, quelli di un uomo a pezzi, che piano piano deve rimettere insieme i cocci della sua anima. Premiato al Tokyo film festival.