SORRY AND THANK YOU

Titolo Coreano:

미안해, 고마워

Pronuncia Originale:

Mi-han-hae, Ko-ma-weo

Titolo Italiano:

Scusa e grazie

Anno:

2011

Durata:

114'

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

DCP

Tipologia:

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

,

Produzione:

Distribuzione Internazionale:

Direttore alla Fotografia:

, ,

Direttore delle Luci:

Costumista:

Edizione Festival:

Sinossi:

Quattro piccole storie che indagano i rapporti tra uomini ed animali domestici con delicatezza e maestria.
My Younger Brother di Park è la storia dell’amore fraterno tra una bimba di 6 anni ed il suo cucciolo. Quando la madre rimane incinta i genitori decidono di dare il cagnolino alla nonna, ma non tutto va come deve andare, e la ferita della separazione rimarrà con lei tutta la vita.
Catty Kiss, diretto da Lim, si concentra sul randagismo felino, e sul sospetto ed il disprezzo con cui vengono considerati i “gattari”. Una donna si prende cura dei gatti del suo quartiere. Quando però si rompe una gamba, il padre dovrà sostituirla ed affrontare le sue diffidenze nei confronti della vita della figlia e degli animali.
Chu Chu, di Oh Jeom-gyoon, narra dell’amicizia tra un senzatetto, ed il cane trovatello che adotta, Chu Chu, appunto.
Infine Thank You, I’m Sorry del più noto tra i 4 registi, Song Il-gon, racconta di Su-young, donna in carriera e mamma, alle prese con il cane del suo anziano padre, appena morto. Attraverso il rapporto con il cane Su-young riesce a pacificarsi con se stessa e con i fantasmi del passato, ritornando ad apprezzare i piccoli piaceri della vita e tornando ad amare.

Recensione Film:

L’affezione per l’animale domestico, materia recente nella cultura coreana, dove nei ricettari tradizionali appaiono zuppe a base di cane (Bong-joon ho con Barking dogs neve bite docet), diventa in Sorry and Thank You, oltre che argomento da promuovere per riaffermare l’importanza della figura degli animali come supporto morale, anche una metafora del riappropiarsi dei sentimenti. Ma tornare in contatto con la propria anima e la propria interiorità significa anche ritornare alle origini del proprio essere, alla dimensione infantile (My younger brother), o anche all’accudimento, all’affezione per l’essere più debole (Chu Chu), e magari al contempo a recuperare un rapporto con chi, come un figlio o come un padre dovremmo amare, ma abbiamo dimenticato come e perché (Catty Kiss, Thank You, I’m Sorry). Piccole delicate storie attorno alla conversione del cuore, al rientrare in contatto con la parte di noi più pura e meno fiaccata dalle imposizioni e dalle frenesie della vita.