MY WIFE IS A GANGSTER

Titolo Coreano:

조폭 마누라

Pronuncia Originale:

Jopog manura

Titolo Italiano:

Mia moglie è una gangster

Regista:

Anno:

2001

Durata:

110'

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

,

Produzione:

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

,

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Sinossi:

Eun-jin, che è una leggenda vivente tra i gangster, domina questo mondo tradizionalmente maschile armata solo delle sue caratteristiche lame. Un giorno ritrova sua sorella dalla quale era stata separata in orfanotrofio, la quale, gravemente malata, esprime come ultimo desiderio quello di vedere Eun-jin sposarsi. I suoi scagnozzi le trovano Soo-il, un candidato ordinario e sempliciotto, perfetto per essere dominato da Eun-jin, ed i due si sposano. Dopo il matrimonio Soo-il scopre ben presto che ciò che gli aspetta è una vita di pulizie domestiche e di una moglie che si rifiuta di dormire con lui, piuttosto che una luna di miele felice. Ma anche Eun-jin avrà i suoi grattacapi: sua sorella infatti alza il tiro, e le chiede di avere un bambino con Soo-il, e non c’è niente che Eun-jin non farebbe per lei…

Recensione Film:

L’amore tra sorelle supera tutto, anche un’educazione da spietato serial killer ed un’indole per nulla delicata. My wife is a gangster è una commedia più o meno originale nel soggetto, ma soprattutto spassosa e convincente nel modo in cui il racconto si dipana, esempio calzante di quanto la commedia coreana sia votata alla versatilità e alla commistione di generi. Al romanticismo di fondo, all’affettività familiare, alla riscoperta del sé e alla componente erotica, fanno da contraltare elementi di azione, combattimento, e, appunto, gangster movie. Come tutte le commedie coreane, i rimandi, volontari o meno, sono spesso a pellicole statunitensi (qui il sentore si avverte rispetto a film Miss Detective, anch’esso come My wife is a ganngster, divenuto saga), deformazione che caratterizza un po’ tutta la commedia extra USA e che non rappresenta diminutio di valore, ma solo adesione imprescindibile ad una prassi di genere di matrice hollywoodiana. Qui però gli elementi che rimandano all,a cultura coreana e alla contestualizazione restituiscono una pellicola tutt’altro che asservita, ma che ironizza con maestria sui rapporti uomo-donna e dipinge, come in un fumetto, una vera e propria risposta armata agli sprazzi di maschilismo e misoginia che ancora sussistono nella Corea odierna.