MANDALA

Titolo Coreano:

만다라

Pronuncia Originale:

Mandala

Titolo Italiano:

Mandala

Regista:

Anno:

1981

Durata:

105 Min

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Distribuzione Internazionale:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Montaggio:

Direttore Artistico:

Direttore delle Luci:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Rassegna/Retrospettiva:

Sinossi:

La splendida parabola buddhista che ha dato fama internazionale a Im Kwon-taek. Da sei anni in pellegrinaggio, il monaco errante Po-beun incontra un giorno Ji-san (il saggio della montagna), un monaco scomunicato, amante del bere, del cibo e delle donne. La visione poco ortodossa della dottrina buddhista proposta da Ji-san mette in crisi Po-beun: bisogna davvero prima conoscere i piaceri della carne per poi privarsene? La sofferenza terrena fa parte della via al Nirvana quanto l’illuminazione? Che di tutti i monaci Ji-san sia il più prossimo alla santità?

Recensione Film:

Oltra ad essere riconosciuto come primo grande capolavoro di Im Kwon-taek, Mandala viene spesso citato come unodei dieci migliori film della storia del cinema coreano. Realizzato in un momento di grave incertezza politica, a seguito del coup militare di Chun Doo-hwan e dell’insurrezione e conseguente massacro di Gwangju nel 1980, il film,tratto dalromanzo best seller di Kim Song-dong, propone una riflessione sul buddismo Son coreano che ha dato adito a letture che vi rintracciavano un messaggio in favore dell’implicazione nel sociale e nel politico. Im Kwon-taek adotta il punto divista dell’osservatore Po-beun,la cui ricerca dell’illuminazione personale secondo i precetti ascetici del buddismo Sonviene messa in crisi dal monaco scomunicato e apostata Ji-san. Il suo vivere nel mondo e ‘sporcarsi’ con la vita paiono indicare a Po-beun una nuova Via che comporta un’apertura verso l’altro e la possibilità di raggiungere l’illuminazione tramite l’attivo impegno per la salvezza di chi ci circonda. La visione umanista di Im, che pare imputare d’egoismo la scelta ascetica della vita monastica, lo porta pure a creare un terzo personaggio chiave, inesistente nel testo d’origine: Sook-wan, monaco che si autoflagella bruciandosi le dita, per poi ravvedersi, comprendendo pure lui che l’illuminazione è dacercarsi nel mondo,e non tra le mura di un monastero.Interpretato da un sofferto Ahn Sung-gi, attore icona del cinema di qualità coreano, più volte scelto da Im come protagonista dei suoi film, e da un indimenticabile Jon Mu-song nel ruolo di Ji-san, Mandala è un film di grandissimo fascino concettuale e formale, la cui pristina bellezza promana dalla superba esaltazione che Im e il direttore della fotografia Jung Il-sung dedicano all’amatissimo paesaggio coreano.